valutazione: 9/10
Ljus
La mano arrancò un po’ scostando la tendina pallida e sul
vetro appannato si disegnò un’impercettibile scia umida. Col polsino della
camicia, Rachele si ritagliò un varco fra il vapore che si era creato sulla
finestra e guardò fuori. Gli occhi le si colmarono di un bianco tagliente. I
raggi del sole finalmente colpivano la distesa di neve fra la porta di casa e
il bosco.
Si voltò a guardare il viso addormentato di lui, la luce che
poco prima le aveva prepotentemente invaso lo sguardo adesso le offuscava la
vista, microscopici corpuscoli le danzavano davanti alle pupille. Il gatto
sollevò pigro la testa, la osservò con quella superiorità felina un po’
saccente e si leccò una zampa per poi passarla sul muso candido.
La stanza respirava biancore e silenzio.
La stasi era rotta solo dalle palpebre assopite di Giulio
che si muovevano febbrili.
Rachele sorrise.
***
Diluviava. Il cielo era così basso e torbido da sembrare a
portata di mano. La pioggia incessante batteva controvento, disegnando forme
astratte sui vestiti scuri di Giulio. A fatica riusciva a mettere un passo
dietro l’altro sul sentiero sterrato che strisciava fra i grandi alberi neri.
Da un tempo che ormai pareva infinito, un imponente lupo
dagli occhi glaciali lo scortava indicandogli la via e un’aquila maestosa lo
vegliava dall’alto. Ne scorgeva appena le ombre, nella notte illune e
tempestosa.
Udiva solo il proprio respiro affannato e i passi fangosi.
Si domandò quanto ancora avrebbe atteso per uno squarcio
limpido nell’oscurità.
Luce dei miei occhi,
torna a galla lenta, lieve, limpida.
***
Passò qualche minuto prima che quelle palpebre calmassero il
loro ballo frenetico e cominciassero a socchiudersi. Rachele era rimasta a
fissarle quasi rapita. Adesso, senza distogliere l’attenzione, le vide aprirsi
del tutto mentre le pupille, simultaneamente, si restringevano annegate dalla
luce.
Si chinò a baciargli la fronte, riempiendo d’ombra i vuoti che il corpo di Giulio disegnava fra le coperte.
Poi si rialzò e tornò a vagare con lo sguardo nel candore che,
prepotente, bussava sui vetri della finestra.
Giulio accompagnò i suoi movimenti, accarezzando con gli
occhi ogni cellula di quel corpo leggero, dai capelli color ambra fino alle
caviglie strette.
Ripensò al sogno fuligginoso, inspirò e l’aria limpida gli riempì
le viscere.
Fu quasi nirvana.
Aprì il libro posato sul comodino e sulla prima pagina immacolata
scrisse a matita:
La fortuna mi ha
baciato poco
ma nel tuo corpo io
precipito
nell’atomo che
invade,
gonfia le vene
e proietta un’immagine
pigra, nuda.
Annachiara Casimo
Umberto Maria
Giardini – La dieta dell’imperatrice
[La tempesta/Woodworm/Venus, 5/10/2012]
[La tempesta/Woodworm/Venus, 5/10/2012]
tracklist
2. Anni Luce
3. Il Trionfo Dei Tuoi
Occhi
4. Quasi Nirvana
5. Il Desiderio Preso
Per La Coda
6. Discographia
7. Fortuna Ora (bonus
track)
8. Saga
9. Genesi E Mail
10. Il Sentimento Del
Tempo
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