29/06/11

be forest – cold. (2011)

valutazione: 8/10

Gli sguardi d’intesa per scegliere via via la scaletta.
I capelli di Erica che, ciuffo dopo ciuffo, cadono ogni volta che batte un colpo sulla batteria.
Chiudo gli occhi.
Sono sulla soglia di un bosco innevato, di notte, al buio.
Dal cuore del bosco provengono, flebili, voci femminili.
Tutt’intorno riverberi di chitarre.

L’aggettivo “suggestivo” non è mai stato tanto calzante come per la serata conclusiva della rassegna musicale Dirockato Winter a Monopoli.
Ospiti i pesaresi be forest e il loro lavoro d’esordio cold.
Nomi non casuali, direi, se pensiamo che suonano per tutta la serata così, in piedi (sì, compresa la batterista) come degli alberi che si stagliano sul palco. Oppure che l’album è effettivamente una distesa di neve su cui scivolare velocemente, che si lascia ascoltare e al tempo stesso ipnotizza con una facilità imprevedibile e che trasporta in universi paralleli e glaciali dalle tonalità turchesi e violacee come quelle della grafica del cd.

Apre ntr, un’intro senza vocali e senza voci, un assaggio di un minuto e mezzo delle otto tracce che seguiranno: chitarra glaciale, basso martellante, echi, ritmo serrato.
A chiudere, invece, screaming prayers, il suo testo ermetico, la voce che si avverte appena e raffredda l’aria intorno.
Un piccolo diamante dai riflessi baluginosi e dalla consistenza del ghiaccio, insomma.

I modelli di riferimento (non solo musicali) son ben chiari, visto l’elenco dei loro miti o delle canzoni che han cambiato loro la vita: dall’immaginario legato alla fotografa americana Diane Arbus a Kim Gordon, dai Joy Division ai My Bloody Valentine, giusto per fare qualche nome.

Ma non è affatto trascurabile anche l’humus in cui questi tre giovincelli (che, per la cronaca si chiamano – per l’appunto – Erica, Costanza e Nicola) son cresciuti: la provincia pesarese che, sempre più fertile, ingrossa le fila della nuova onda musicale italiana e dà i natali ad alcuni fra i gruppi più promettenti del momento, dagli Altro ai giovanissimi (di nome e di fatto) Young Wrist, dai Soviet Soviet ai General Decay.
A noi comuni mortali non resta che cavalcare l’onda e lasciarsi trasportare in dimensioni sonore sovrannaturali e bellissime.


Annachiara Casimo





be Forest – cold.
[WWNBB – WE WERE NEVER BEING BORING collective – 03/2011]

tracklist
01 - ntr
02 - wild brain
03 - buck & crow
04 - florence (lrnc)
05 - dust
06 - thrill
07 - blind boy
08 - your spectres
09 - screaming prayers

1 commento:

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    http://www.filesonic.it/file/1133193891/Be_Forest___Cold.___2011_WEB___MP3___V0_VBR_.rar

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