24/07/11

Brian Eno and the words of Rick Holland – Drums Between the Bells

valutazione: 8,5/10

Il poeta di Watedon

Quando viene sera, i palazzi sembrano enormi entità con decine e decine di occhi. Ogni occhio contiene a sua volta dei microcosmi che hanno forme buffe, miserabili oppure patetiche, piatte, pacate nella loro banalità.

Il poeta di Watedon viveva all’incrocio tra Queen’s Road e Hight Street, a soli tre isolati dalla stazione metropolitana. Viveva da solo. Ogni mattina, alle sette e due minuti, usciva di casa dopo aver preso una busta piena di lattine vuote, gettava il sacchetto nel cassonetto più vicino, si recava dal giornalaio, comprava il quotidiano solito e rientrava in casa, leggeva, si metteva a dormire. L’ultima notte fu poco florida dal punto di vista creativo; aveva buttato giù solo qualche pagina. Dal marzo di quell’anno era impegnato nella stesura del suo primo romanzo; fino ad allora era riuscito a farsi pubblicare solo una manciata di raccolte poetiche e due di racconti. Il romanzo lo avrebbe intitolato Drums between the bells. Gli piaceva la forma di queste parole messe insieme.

Una mattina, una delle solite, si respirava un intenso odore di terra e gomma, in città. La pioggia notturna aveva in qualche modo alleggerito quel pesante manto di smog dei giorni precedenti e il cielo terso donava al mondo una placida leggerezza. Il poeta di Watedon rientrò in casa e, come al solito, cominciò a leggere il quotidiano, ma un senso di costernazione gli strinse il cuore e lo distolse da quella lettura abituale. Quasi si vergognava di quella tranquillità consueta, di quei giorni che passavano indifferenti aspettando delle intuizioni che lo spingessero a sedersi al pc e battere sulla tastiera parole e parole. Per quanto tempo ancora avrebbe avuto la forza per immaginare vite che non erano le sue? Nei mesi passati c’era ancora speranza, la sera. Quando i grandi palazzi aprivano i loro occhi gettando luce sulle strade, il poeta di Watedon si sentiva parte di quelle strade e le storie gli bussavano in testa, anzi, entravano senza permesso. E lui, attraverso il filtro delle sue dita, li trascriveva in prosa. Ora, tutto questo si faceva sempre più raro; non osava restare sveglio la notte.

Erano da poco passate le undici quando uscì di casa per recarsi alla stazione della metropolitana. Come faceva spesso, si era portato dietro alcune delle ultime pagine che aveva scritto. Era solito rileggerle col sottofondo dei passanti, migliaia, che affollavano la metro: chissà gli venisse in mente qualche correzione da apportare. A un certo punto notò una figura sghemba, con la barba lunga e irsuta, pochi capelli e con in mano un violino che sembrava ridotto davvero malaccio. Notò solo in un secondo momento che il tizio era cieco, c’era un cane che gli scodinzolava attorno.
Il cieco si sedette dove meglio poté e cominciò a suonare una melodia moderna ma al tempo stesso malinconica. Il poeta di Watedon non aveva mai ascoltato qualcosa di simile, forse il cieco stava addirittura improvvisando.
Fu così che finalmente capì cosa mancava a quelle pagine che rileggeva e rileggeva ma sembravano le solite quattro cose scritte senza profondità. Mancava la musica!
Decise allora di avvicinarsi al musicista cieco, senza chiedergli nulla cominciò a leggere ad alta voce qualche pezzo tratto dal suo romanzo. Leggeva e sentiva che le sue parole si arricchivano di nuova forza, le sentiva più potenti, più argute. Quel violino stava facendo miracoli. Lesse, quasi urlando: “Life doesn’t start with a title, The One Man Show” e i suoi occhi si infiammarono e pensò con un pizzico di modestia di non aver mai scritto qualcosa di così vigoroso. Alcuni passanti cominciarono a fermarsi incuriositi. Durante le pause, alcuni accennarono persino un timido applauso che man mano si fece sempre più convinto. Il musicista cieco sorrideva. Le parole si sposavano perfettamente con la musica, il lamento stridulo dei treni in frenata, i passi frettolosi della gente disinteressata, il brusio degli altri intrigati da quella esibizione improvvisata.
Il poeta di Watedon, allora, pensò bene di rendere partecipi della performance alcuni tra i passanti, così, casualmente, diede loro alcuni fogli. C’erano una ragazza sudafricana, la receptionist della palestra in fondo alla strada, il commesso di un negozio di scarpe italiane. Essi cominciarono a leggere ma non uno alla volta. Ognuno leggeva il pezzo che gli era capitato.
Quello che si andò a creare fu un vorticoso effetto di esaltante confusione.

Andrea Russo




Brian Eno and the words of Rick Holland – Drums between the bells
(Warp, 04/07/2011)

tracklist
01. Bless this space
02. Glitch
03. Dreambirds
04. Pour it out
05. Seedpods
06. The Real
07. The Airman
08. Fierce Aisles Of Light
09. As If Your Eyes Were Partly Closed
10. A Title
11. Sounds Alien
12. Dow
13. Multimedia
14. Cloud 4
15. Silence
16. Breath Of Crows

1 commento:

  1. Download album fileserve
    cd1

    http://www.fileserve.com/file/PAKsWtT/www.NewAlbumReleases.net_Brian%20Eno%20-%20Drums%20Between%20The%20Bells%20CD1%20%282011%29.rar

    cd2
    http://www.fileserve.com/file/Vt36vNp/www.NewAlbumReleases.net_Brian%20Eno%20-%20Drums%20Between%20The%20Bells%20CD2%20%282011%29.rar

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