04/07/11

Venetian Snares – My Downfall (Original Soundtrack) (2007)

valutazione: 7,5/10

Passo la mano nei solchi della pietra, le dita si arenano fra le giunture fredde, la mente distante si rifiuta di mettere a fuoco. Le orecchie, piene del frastuono irrefrenabile della quotidianità, a stento riescono a realizzare se quelli che si respirano qui siano silenzi o canti di espiazione di ataviche paure.
Mi siedo al centro perfetto del pavimento, su di una rosa nella quale confluiscono decine di appellativi latini di venti. Sono immobile ma è come se questi nomi a poco a poco cominciassero a prender vita e a rotearmi intorno, a scombinarmi pensieri e capelli. La testa prende a girare mentre mi domando quale piede io abbia messo in fallo, quale errore abbia commesso. Dovrei implorarti perdono con la poca forza che mi rimane ma so che ormai non vorrai neppure ascoltare la mia voce.
Un raggio di sole entra attraverso il rosone e batte dritto dritto su libycos. Sorrido. Mi domando se sia un caso o meno ma so che è proprio il vento che spira fuori da queste quattro mura e da sud ovest  scompiglia col suo calore i capelli argentei delle signore che lavorano ai ferri sulla porta di casa, le uniche che ancora continuano a chiamarlo favonio come nella tradizione contadina locale.
Ma qui dentro è diverso. Il freddo che si respira qui dentro è sempre ingombrante, di quelli che ti attraversano le viscere e ti svuotano. Eppure mi sembra inevitabile finire a raggomitolarmi ogni volta sul lastricato di questa chiesa di campagna ormai sconsacrata, tempio di un credo volato via e di una divinità emigrata.
Sarà che, appena varcata la soglia, queste pareti ultracentenarie sembrano risucchiare l’intero spettro visibile fra il rosso e l’ultravioletto per sputare fuori un mondo di un grigio silenzioso, semplice eppure ricco di sfumature, e regalare pace all’occhio ormai stanco delle insegne al neon e dei cartelloni pubblicitari.
Sarà che solo qui, dove questi visi in marmo con le teste chine e i lunghi capelli sorreggono le volte di archi mastodontici, solo qui un uomo può scoprirsi così immenso nella sua arte e così infimo nella sua natura finita e insignificante.
Sarà che da quando non ci sei, non faccio altro che precipitare, piccola, ridicola e livida di un grigio troppo malato rispetto a quello che m’abbraccia dai muri.


Annachiara Casimo


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Venetian Snares – My Downfall (Original Soundtrack) 
[Planet Mu - 01/10/2007] 

tracklist
1. Colorless
2. The hopless pursuit of remission
3. Holló
 utca 2
4. Room 379
5. Integraation
6. Holló utca 5 
7. Holló utca 3 
8. My half
9. Holló utca 4 
10. My crutch
11. I'm sorry I failed you
12. Picturesque pit
13. If i could say I love you
14. Mentioning it

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