24/11/11

Evangelista – In Animal Tongue (2011) #2

valutazione: 8,5/10

Carla Bozulich è sicuramente una delle principali artiste del panorama rock mondiale. Difficile non essere colpiti da una voce così carica di tensione emotiva, difficile non farsi rapire da una personalità così energica e al tempo stesso fragile come un vaso di porcellana. Con l’ultimo album In Animal Tongue, gli Evangelista – il gruppo musicale che ruota attorno alla figura della Bozulich – sembrano consolidare quella maturità artistica già affermata con i precedenti album. Ormai l’arte di questa band sembra un marchio di fabbrica, quel rock sospeso tra atmosfere gotiche e lirismo profondamente blues sta già facendo scuola.

A differenza dei precedenti album, però, le caotiche chitarre dei primordi sembrano aver lasciato il posto agli strumenti ad arco, da sempre molto cari all’artista newyorkese ma qui usati in maniera ampia oltre che sapiente; alcuni feedback noise ritornano soltanto nella traccia finale Hatching.
La vera protagonista di questo album, però, resta la voce inconfondibile di Carla Bozulich nonché il suo lirismo sofferto. E quindi versi come “I can hear / the bells ring fire” sono dei macigni al cuore dell’ascoltatore, laddove il corposo violoncello di Francesco Guerri domina tutta la traccia: il magone è assicurato (Bells Ring Fire).
Effetti atmosferici, piano e organo, invece, caricano il disco di una particolare aria cupa, la stessa aria che si respirerebbe passeggiando da soli in autunno, scorgendo le luci di una vecchia grande abitazione in lontananza. La beffarda Die Alone e la già citata Hatching lasciano l’ascoltatore letteralmente senza parole e con una strana, piacevole sensazione di disorientamento.

Andrea Russo




Evangelista – In Animal Tongue
[Constellation, 20/09/2011]

tracklist
01. Artificial Lamb
02. In Animal Tongue
03. Black Jesus
04. Bells Ring Fire
05. Hands of Leather
06. Tunnel to the Stars
07. Die Alone
08. Hatching

Nessun commento:

Posta un commento