23/12/11

Paolo Zanardi – Tutte le feste di domani (2011)

valutazione: 8/10

Tutte le feste di domani, il nuovo album di Paolo Zanardi, completamente autoprodotto e svincolato da etichette discografiche, esce a quattro anni di distanza da quel piccolo gioiello nella discografia italiana che è stato I barboni preferiscono Roma.

Questo nuovo lavoro è musicalmente più essenziale e immediato, ma i testi di Iaffaldano/Zanardi restano incisivi e poeticamente dominati da una tenera disperazione (a tal proposito, la bukowskiana Harem). Testi che sembrano mossi da un disincanto quotidiano che significa noia domenicale, gatti sui tetti di periferia e condomini che diventano il luogo ultimo dell’umanità; ma anche dolci “ricordi” come in Postal Market dove il cantautore punk monopolitano riesce a toccare corde emozionali non indifferenti grazie ad un cantato che diventa quasi infantile.

E se la traccia che dà il titolo all’album potrebbe facilmente girare per le radio grazie alle sonorità vicine al Battisti di fine anni Settanta (a parte la dichiarata citazione loureediana), Arbeit Macht Frei, già in circolazione da un annetto grazie ad un videoclip girato da Peppe Toia e “liberamente ispirata ai fatti della ThyssenKrupp”, vede l’irriverente Caparezza e il genio Antonio Rezza come ospiti d’eccezione. E non sembra un caso l’alternanza dei termini “lavoro” e “sterminio” nell'ossessivo ritornello quasi da hit parade.

Insomma, un album che sancisce un nuovo periodo della discografia di Paolo Iaffaldano alias Paolo Zanardi, anche se il timbro stilistico e poetico restano quelli di sempre e il quasi totale disinteresse delle cosiddette case discografiche, oltre a non toccare minimamente l’artista, confermano quell’anomalia tutta italiana nel riuscire quasi sempre a trascurare quanto di meglio c’è in giro.




Paolo Zanardi – Tutte le feste di domani
[autoprodotto, 01/12/2011]

tracklist
01. Petali e spine
02. Harem
03. Tutte le feste di domani
04. Postal Market
05. Arbeit Macht Frei
06. Domenica (dopo-sbronza di periferia)
07. La tomba dell’amore
08. Buio
09. Condominio
10. Tua madre

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