valutazione: 8/10
Sono passati due anni da Teen Dreams, l’apice
artistico e creativo dei Beach House. La cosa certa è che Bloom
ne rappresenta il degno seguito, un album armonioso e vivace a conferma del
fatto che stiamo parlando di una delle band più in voga del panorama internazionale,
punta di diamante dell’ormai storica Sub Pop, capace di mettere d’accordo
l’affezionato delle sonorità degli anni Ottanta e il cultore dell’etereo movimento
shoegaze.
La band di Alex Scally e Victoria Legrand
(nipote del compositore francese Michel Legrand) si ripresenta, dunque,
senza grandi scossoni da un punto di vista musicale. Anche se non siamo di
fronte ad un altro capolavoro, l’ispirazione non ha abbandonato il duo statunitense.
A partire da Myth, dolce e incantata così come Wishes e Lazuli
(quest’ultimo il brano più dream-pop). I momenti più movimentati sono Other
People, con una introduzione quasi drone, e Wild con i
suoi intrecci da capogiro. Probabilmente il ritornello di The Hours è il
punto più alto del disco ma come non restare affascinati da Troublemaker
che si fa ricordare per i suoi echi anni Sessanta? A chiusa dell’album, infine,
è Irene a stupire per i suoi sette minuti che corrono via come un
cavallo in libertà.
Dieci mini racconti fatti di panorami estivi, candidi affetti
e giornate di lieve e piacevole brezza ma anche di inquietudini e speranze.
Dieci canzoni intense e curate in maniera maniacale in cui è
facile perdersi tra armonie sofisticate e melodie preziose. La sensazione che
sorge in mente ascoltando una qualsiasi canzone dell’album è quella di essere
di fronte a un antico e pregiato ricamo fatto a mano.
A conti fatti possiamo affermare che i Beach House hanno
senza dubbio raggiunto una maturità artistica ben definita, la loro musica
sognante è divenuta un solido marchio di fabbrica riuscendo a indirizzare
persino l’orientamento di numerose altre band che a loro si ispirano. Quello
che ci chiediamo è se saranno in grado in futuro di sorprendere i loro ormai
numerosi aficionados trasformando il proprio sound e, al tempo stesso,
mantenendo una creatività e uno spessore artistico degni di nota.
Andrea Russo
Beach House – Bloom
[Sub Pop/Bella Union, 15/05/2012]
01. Myth
02. Wild
03. Lazuli
04. Other
People
05. The
Hours
06. Troublemaker
07. New
Year
08. Wishes
09. On the
Sea
10. Irene
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