valutazione: 7,5/10
Quando a muovere le redini di un
progetto musicale sono eleganza e semplicità, sembra inevitabile scommettere
sulla bellezza del risultato e questo disco debutto di Hannah Cohen, in effetti, è uno spettacolo di grazia e leggiadria. Non
brillerà in fatto di originalità eppure la compostezza e la piacevolezza di un
ascolto come questo sono sempre doti sperate e apprezzate.
Child Bride è così: una sposa bimba che prende vita e si muove
nel suo vestito candido di pizzo, sulle note della voce variopinta di Hanna,
ora morbida e malinconica come nella traccia di apertura Don’t say o nel singolo The
Crying Game (di cui anche il videoclip incarna lo spirito di
essenzialità e fascino), ora piena e maestosa, come nel ritornello di Shadows.
Tutto gioca – come prevedibile
per un disco di cantautorato folk al femminile come questo – sul rapporto fra
la voce e i pochi strumenti che l’accompagnano: talvolta questi ultimi giocano
un ruolo “di supporto”, ricreando uno spazio di intimità in cui si sviluppano i
testi; altre volte quasi prendono il sopravvento, si rincorrono l’un l’altro e sopraffanno
la voce (è il caso, per esempio, della danza di pianoforte nella coda di Boy +
Angel, davvero bella).
Un plauso doveroso va dunque alla
produzione di Thomas Bartlett, capace di dare la giusta cornice a questi dieci pezzi
e fornire il giusto concime ad un talento che, si spera, porterà sempre più
fiori magari reinventandosi in una più personale dimensione.
Nel frattempo, mettiamoci comodi
e godiamoci questo primo, delicato lavoro col suo concentrato di serenità e
armonia.
Annachiara Casimo
Hannah Cohen – Child Bride
[Bella Union, 23/05/2012]
tracklist
01. Don’t Say
02. The Simplest
03. Shadows
04. California
05. Boy+Angel
06. Sorry
07. Say Anything
08. Carry You Under
09. The Crying Game
10. Sunrise
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