06/02/14

Mujuice – Metamorphosis (2014)


Il vento gelido gli sferzò sul collo appena fu fuori dall’atrio. Si sollevò il bavero del cappotto scuro, strinse gli occhi e proseguì con un passo deciso che non si arrestò neppure quando, dopo poco, infilò il piede in una pozzanghera melmosa che si era creata in una buca sull’asfalto. Si limitò a scuotere impercettibilmente il piede, senza fermarsi.
Quella di tornare a casa era un’idea che lo annoiava. Anche passeggiare lo annoiava. Decise di passeggiare. Tagliò la città lungo la strada principale, passò oltre il portone di casa.
La stazione era popolata dalla gente di sempre, qualche straccione, un paio di zingare con prole al seguito. I fogli nella bacheca dei trovolavoro frusciavano ad ogni folata. Uno, a caratteri cubitali rosso fuoco, cercava persone dinamiche. Michel si domandò se il movimento per inerzia potesse essere considerato dinamismo, in qualche modo.
Nella sala d’aspetto una signora dal trucco pesante infilava luoghi comuni, uno dopo l’altro, al telefono. Istintivamente spense il suo cellulare, infastidito all’improvviso dal pensiero di essere raggiungibile. Lo innervosiva l’idea di essere perennemente rintracciabile, perennemente connesso, collegato al resto del mondo. Avvertiva un certo distacco con questo “resto del mondo”, per quanto non ne sapesse qualificare la natura. Probabilmente neppure gli interessava capirlo.
Si diresse verso l’edicola e comprò una busta da documenti. Ci infilò dentro il curriculum che aveva in tasca, leccò la striscia di colla e passò il pollice sopra la chiusura per sigillarla. Provò avvilimento per la serie di esperienze professionali improduttive e inutili che aveva dovuto inserire. In realtà provava avvilimento in generale, nel dover compilare questo tipo di documenti.
Doveva esserci qualcosa di profondamente perverso in una società basata su degli schedari, senza dubbio. Tuttavia, nel frattempo non c’era nulla di meglio da fare che compilarli. Annotò l’indirizzò a penna e imbucò il plico. Si chiese se dovesse essere fiducioso. 

Alle sette e quarantotto un treno lasciò la banchina, diretto a sud. Michel attraversò lo stradone davanti la stazione, fissò il cartellone della programmazione del cinema a lungo, poi comprò un biglietto e si allontanò. Infilò il biglietto nella tasca del cappotto, dubitava che sarebbe tornato effettivamente a guardare il film.
L’orizzonte si stava incupendo sempre più, il vento non si era placato. Due alberi scheletrici ai bordi della strada si sbracciavano, scricchiolando. Sul ramo più alto l’ombra di un corvo, incredibilmente in equilibrio. Michel strinse i denti per il freddo, una raffica di vento tagliente lo travolse inaspettatamente. Poggiò la mano sul tronco dell’albero per non cadere. Inspirò, il freddo gli squarciò i polmoni.

Fiducioso no, sollevato forse.

Annachiara Casimo



Mujuice – Metamorphosis
[Soyuz Music, 21/01/2014]
tracklist
1. Siberia
2. Meta Moscow
3. Jackdaw Talk
4. September 13th
5. T&P
6. Live Forever Krist
7. King Pony
8. September 26th
9. Meta Moscow 2
10. Father


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